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Abbiamo già parlato della cacca e dei bagni nei film, ma ci siamo concentrati sulla produzione cinematografica straniera.
Invece, questo articolo verte sulla cacca e sui bagni nei film italiani. Anzi, per essere precisi, verte sulla cacca e sui bagni nei film comici italiani. Parleremo anche di pipì e di peti.
Come sempre, non abbiamo una pretesa di completezza e ci scusiamo se saltiamo qualcosa.
Per comodità, suddividiamo il post per attori.
Ne approfittiamo subito per ricordarti che hai un alleato formidabile quando vai in bagno: SPUZZA VIA. Bastano 5 spruzzi nel wc prima di liberare l'intestino e grazie al suo effetto barriera, non lascerai nessun odore sgradevole dietro di te.
LA CACCA E I BAGNI NEI FILM DI UGO TOGNAZZI
Amici miei
Partiamo con un classico, Amici miei. La scena è quella in cui rubano la cacca all’usuraio, interpretato da Paolo Stoppa, e il Professor Sassaroli, alias Adolfo Celi, gli fa credere di essere affetto da defecatio isterica, una malattia che fa pensare a chi ce l'ha di aver defecato, quando invece non l'ha fatto.
È una delle due scene della trilogia in cui si dà la definizione di genio. Qui è “fantasia, è intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione”.
Anche l’altra, “fantasia, decisione, intuizione e velocità di esecuzione”, ha che fare con la cacca: il Necchi invece di andare al gabinetto la fa nel vasino di un bimbo piccolo, creando un bel po' di scompiglio.
Il petomane
Ugo Tognazzi è il protagonista anche de Il petomane, che parla di un uomo che dà spettacolo emettendo peti a comando, di diversi tipi e senza odore. Fa delle vere sinfonie. Il film è ispirato all’artista francese Joseph Pujol, in arte Le pétomane.
Tra l’altro, non è l’unico caso in cui Tognazzi recita in un film la cui trama è basata sulla storia di un uomo che emette suoni con il corpo: ricordiamo anche Il fischio al naso, trasposizione cinematografica del racconto di Buzzati Sette piani.
Ugo Tognazzi
LA CACCA E I BAGNI NEI FILM DI ALBERTO SORDI
Il Marchese del Grillo
Prima abbiamo menzionato Paolo Stoppa. Ne Il Marchese del Grillo interpreta Papa Pio VII, il pontefice che disse “Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo” a Napoleone che voleva annettersi lo Stato Pontificio.
Sono due le scene legate alla cacca e ai bagni che troviamo in questo film. La prima è quando il Marchese del Grillo rivela alla sua amante francese Olimpia che la pajata è cacca, budella di vitello. L’aveva portata a mangiare in un'osteria dei bassifondi, in mezzo alla gente del popolo. Mangiano rigatoni alla pajata.
La seconda è quando fa murare una bottega per trasformarla in un vespasiano e urina davanti al proprietario del negozio, che rimane sbigottito.
Il marchese del Grillo
Il malato immaginario
Un altro film in cui Alberto Sordi interpreta il ruolo del protagonista in cui ci sono elementi scatologici è Il malato immaginario, tratto dalla commedia omonima di Molière, che tra l’altro si sentì male proprio recitando nel ruolo di Argante e morì poco dopo.
Ritornando a Sordi e al film, ti consigliamo di guardare la scena del clistere. Curiosità: l’attore che interpretava il Dottor Anzalone si chiamava Carlo Bagno.
Alberto Sordi in "Un americano a Roma"
NANNI MORETTI
Alberto Sordi è oggetto delle invettive di Michele Apicella, il protagonista di Ecce Bombo interpretato dallo stesso Moretti. Una delle tante battute del film passate alla storia è: “Fortunatamente, siamo a Roma, non a Milano. La Silvia, il Giorgio, il Pannella. Cacare, non cagare”.
Nanni Moretti
LA CACCA E I BAGNI NEI FILM DI RENATO POZZETTO
Il ragazzo di campagna
La scena in cui Severino Cicerchia detto lo Scoreggione, ovvero Massimo Boldi, parcheggia il motorino, scoreggia e Artemio, cioè Pozzetto, lo riconosce da quello (cioè dal rumore flatulenza) è ormai un cult.
Sempre nello stesso film, altre scene mitiche sono quella del microappartamento con un bagno minuscolo (quella del “taac”) e quella del letame (“e infatti sto caricando il letame, poi trasporto il letame, poi spargo il letame, praticamente una giornata di merda”, in risposta alla mamma che gli aveva detto che il buongiorno di vede dal mattino).
È arrivato mio fratello
Facendo un breve carrellata dei suoi film, troviamo la cacca anche in La casa stregata (“Io non è che ho paura dei fantasmi, figurati. Comunque adesso vado a far la cacca, ciao", dice al cane parlante) e in Da grande (“Mi scappa la cacca, mi gira la testa”). La trama di Da grande, del 1987, è molto simile a quella di Big, con Tom Hanks, che è del 1988, ma non si è ancora capito se quello americano sia stato un remake del nostro.
Veniamo allora al film È arrivato mio fratello e ricordiamo quando il Professor Ceciotti mangia le carote bollite in bagno dopo aver finto di buttarle nel water e aver tirato lo sciacquone. O quando gli alunni, sempre del Professor Ceciotti, fanno pipì tutti quanti in classe per sbeffeggiarlo.
Renato Pozzetto
LA CACCA E I BAGNI NEI FILM DI PAOLO VILLAGGIO
Fantozzi
Una delle prime scene di Fantozzi è quella del tempo impiegato dal ragioniere per poter dormire un po’ di più senza fare tardi in ufficio. Esattamente, la voce fuori campo dice “Adesso è arrivato a metterle alle 7.51, al limite delle possibilità umane. Tutto è calcolato sul filo dei secondi. […] Spazzolata con dentifricio mentolato su sapore caffè, provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti”.
Il bagno ritorna in Fantozzi subisce ancora quando va a votare. Il sito Nospoiler ne parla così: “sequenza politico-allucinatoria in cui Fantozzi va nel pallone elettorale divorando senza sosta tribune politiche e comizi elettorali (appaiono, tra gli altri, Pannella, Spadolini, Andreotti e Berlinguer), maturando tra mille incertezze una sua personalissima decisione in fase di votazione”. Che è trasformare magicamente la cabina elettorale in un bagno con tanto di rumore di sciacquone.
Tra i colleghi di Fantozzi c’è il geometra Calboni, affetto da ventilatio intestinalis putres, che ha anche partecipato a delle gare, vantandosene. In un viaggio in treno rende irrespirabile l’aria dello scompartimento in cui ci sono anche i suoi colleghi.
Fracchia
In una scena del film resa famosa più da Lino Banfi che da Villaggio, quella del ristorante in cui maltrattano i clienti e dello stornello con il commissario, Fracchia e il personaggio interpretato da Anna Mazzamauro indossano due bavaglini, lui con la cacca e lei con una tazza del water. E lui le dice: “Signorina, posso dirle che siamo fatti l’uno per l’altra”?” e lei rimane sconcertata.
Le comiche
In questo film c’è la scena in cui Renato Pozzetto e Paolo Villaggio interpretano una sorta di rappresentanti di escrementi.
Paolo Villaggio
LA PIPÌ NEI FILM DI ROBERTO BENIGNI
Il legame tra l’attore toscano e le funzioni fisiologice non si limita a L’Inno del corpo sciolto: in Non ci resta che piangere un uomo fa la pipì dalla finestra e viene trafitto da una lancia. E ne Il piccolo diavolo Benigni fa una minzione molto molto copiosa davanti a un Walter Matthau sconvolto. Scena che può rimandare a uno spezzone di Desperado, che è successivo, in cui Tarantino racconta una barzelletta su uno che urina dappertutto in un bar.
Roberto Benigni
THE END
Per finire, citiamo Lino Banfi, che ha interpretato svariati film in cui torna l’argomento della cacca e del bagno (Spaghetti a mezzanotte, Cornetti alla crema, Vai avanti tu che mi viene da ridere) e con il Pierino di Alvaro Vitali, esperto sia di escrementi, sia di peti.
Lino Banfi
E per concludere, ti invitiamo a provare i nostri prodotti, sia per l’ambiente, che per l’igiene e il benessere personale
Perché nella realtà l’odore della cacca e dei peti fa un po’ meno ridere che nei film.
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